L’indipendenza è il nostro valore fondamentale. Fin dal principio ci siamo sempre battuti per essere liberi di poter operare soltanto secondo i nostri valori e le nostre convinzioni. Abbiamo voluto essere liberi per poter alzare la voce quando i diritti dei nostri studenti sono negati e il loro grido d’aiuto viene taciuto.
Il nostro lavoro di denuncia, advocacy e testimonianza è cruciale per ridare la voce a chi per troppo tempo si è visto negato qualsiasi diritto.
Il 12 giugno 2019, in collaborazione con Help Refugees UK, abbiamo depositato una denuncia ufficiale alla procura di Samos contro la gestione del Centro di accoglienza e identificazione dell’isola, per condannare le violazioni dei diritti umani perpetrate contro la popolazione minorile non accompagnata che vive nel campo. È la prima volta nella storia dell’hotspot di Samos che una ONG si fa carico di un procedimento legale contro i gestori di un sistema che da troppo tempo abusa impunemente dei più deboli.
La causa è costruita intorno alle prove fornite dai bambini stessi nel corso di due anni, insieme alle dichiarazioni scritte dei membri del nostro staff e dei volontari, impegnati quotidianamente nella protezione e nell’educazione informale dei minori dell’hotspot.
Il 22 luglio 2019, Pietro Bartolo, Vicepresidente della Commissione per le Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni, ha presentato un’interrogazione parlamentare con richiesta di risposta scritta presso il Parlamento Europeo, facendosi portavoce di Still I Rise e dei minori non accompagnati che serviamo.
La risposta della Commissione Europea.
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Il 12 settembre 2019 una seconda interrogazione parlamentare è stata presentata da Rosa d’Amato, Laura Ferrara, Isabella Adinolfi, che hanno chiesto alla Commissione di verificare:
La risposta della Commissione Europea.
Il 29 Ottobre 2019 Angela Schirò e Lia Quartapelle Procopio hanno presentato un’interrogazione parlamentare al Ministero per gli Affari Europei del Parlamento Italiano, per chiedere quale sia la posizione del Governo in Unione Europea a proposito della situazione a Samos e di quanto denunciato dalla nostra Onlus.
Il 24 dicembre 2019, la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha accordato una soluzione immediata per salvaguardare l’integrità fisica e psicologica di cinque minori profughi non accompagnati, studenti del nostro centro Mazì, a seguito dell’appello lanciato dalla sezione legale del Greek Council for Refugees, in collaborazione con la nostra ONG, ASGI e il supporto di Medici Senza Frontiere.
Il procedimento si appella all’art.39, Misure Provvisorie, del Regolamento di procedura della Corte Europea e per la prima volta in assoluto si focalizza sui minori non accompagnati di Samos: in attesa della sentenza, il governo greco è stato obbligato a disporre il loro tempestivo trasferimento in un luogo sicuro, nel rispetto dell’art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che sancisce il divieto di tortura e di trattamenti degradanti.
Nel Nord Ovest della Siria si sta consumando la crisi umanitaria più grave del nostro secolo. Da tempo la regione di Idlib è teatro di scontri, bombardamenti e rappresaglie e il numero di persone uccise, sfollate e rimaste senza futuro aumenta ogni giorno.
Ci impegniamo a lottare per riportare l’interesse internazionale sul conflitto, a chiedere giustizia per tutte le vittime, e che gli aiuti umanitari alla popolazione non vengano strumentalizzati e usati a fini politici.
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La Repubblica Democratica del Congo produce più del 3% del rame e del 50% del cobalto venduti al mondo, oltre a diamanti, coltan, oro e petrolio.
Ciononostante, al Paese rimane ben poco di tutta questa ricchezza, a causa dei grandi interessi delle aziende straniere sul territorio.
Il lavoro minorile è una piaga ben nota: sebbene sia stato annunciato di voler eliminare entro il 2025 l’impiego dei bambini nel settore minerario, attualmente questi continuano a essere sfruttati senza alcun rispetto dei loro diritti umani.
Tutti gli studenti della nostra scuola Pamoja a Kolwezi, nel Sud del Paese, sono ex bambini minatori. Oltre al nostro impegno sul campo, ci battiamo per porre fine al lavoro minorile e agli abusi nelle miniere, chiedendo una filiera del cobalto pulita e certificata.
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