Ogni anno centinaia di persone dal Medio Oriente, dall’Africa e dall’Asia, tentano la traversata in mare per raggiungere l’Europa in cerca di asilo politico e protezione internazionale.
Nel campo profughi di Samos, a un miglio di mare dalle coste della Turchia, bambini e ragazzi vivono in tende nel bosco o in container sovraffollati. Il cibo è insufficiente, le condizioni igieniche e sanitarie sono inadeguate e l’intero sistema è al collasso.
In questo inferno in cui i bambini vagano in costante pericolo, abbiamo aperto il primo centro educativo per ragazzi e ragazze dagli 11 ai 17 anni.
1 medico x 6900 persone
50% donne e bambini
320 minori non accompagnati
Sono 6900+ gli abitanti del campo profughi, costruito per accoglierne 648.
* fonte UNHCR, Aprile 2020
Mazí, in greco “insieme”, è il nostro primo progetto sul campo: qui è nato il nostro metodo educativo e il nostro sogno di cambiare il mondo. Un centro educativo a tempo pieno dove offriamo lezioni di inglese, materie scientifiche e umanistiche, affiancate da diverse attività creative e di educazione alla salute.
Accoglienza e condivisione sono i cardini su cui si fonda il progetto che offre ai ragazzi un punto di riferimento stabile a cui appigliarsi per risollevare il proprio destino.
Un team di coordinatori e volontari competenti e appassionati accompagnano i ragazzi e facilitano lo sviluppo di relazioni positive e l’apprendimento pratico. Anche il pranzo e i momenti di festa sono occasioni preziose per normalizzare la quotidianità in un contesto multiculturale che rappresenta un valore inestimabile.
50.000 pranzi e colazioni
13.000 ore di lezione
2000+ studenti accolti
100+ paia d'occhiali donati
La situazione a Samos è difficile. Ogni giorno la lista dei ragazzi che chiede di accedere si allunga e gli sforzi richiesti ai nostri operatori per andare incontro a tutti sono enormi.
Nonostante questo, siamo orgogliosi dei successi: alcuni ragazzi hanno già ottenuto la certificazione linguistica in inglese, altri hanno trovato asilo in luoghi più adeguati dove hanno potuto spendere tutte le competenze apprese al centro e, insieme, abbiamo allestito Through Our Eyes, la prima mostra fotografica realizzata dagli stessi bambini rifugiati. Al contempo, abbiamo avviato una serie di attività di advocacy per tutelare i diritti dei minori sull’isola.
In due anni Mazí non ha mai chiuso, se non il primo dell'anno.
Guarda il video e scopri come abbiamo riaperto appena possibile e che misure preventive abbiamo implementato!
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