22.06.2020 ・

20 giugno - Giornata Mondiale del Rifugiato: il diritto di avere diritti

Il confinamento e le misure di limitazione alla libertà di movimento adottate in seguito alla diffusione del COVID-19 hanno reso ancora più critiche le condizioni di molti profughi e rifugiati, lasciati spesso privi di qualsiasi tipo di assistenza. 

Per questo, mai come quest'anno, è importante ricordare la Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebra il 20 giugno in tutto il mondo e accendere i riflettori sulle condizioni in cui versano milioni di esseri umani. Perché, oltre ai numeri impressionanti del fenomeno, non dobbiamo dimenticare che i rifugiati sono persone, esseri umani che cercano di sfuggire agli orrori della guerra in cerca di una seconda possibilità. 

Ed è proprio questo il nostro impegno quotidiano: assicurare istruzione, protezione e dignità alle persone negli hotspot e nei campi profughi sui territori in cui operiamo. Partendo proprio dai più fragili: i bambini e le bambine che si trovano a vivere questa situazione drammatica

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato di quest’anno abbiamo chiesto ai nostri studenti di Mazí di raccontarci attraverso i loro disegni come dovrebbe essere il mondo che vorrebbero e di immaginare un futuro migliore per sé stessi e per il mondo intero. Le risposte dei nostri studenti dimostrano ancora una volta la loro consapevolezza riguardo alle difficoltà ma anche le loro speranze concrete: porre fine al razzismo, costruire pace, rispettare le diversità, fare amicizia, trattare tutte le persone allo stesso modo e facilitare l’accesso dei ragazzi e dei bambini all’istruzione. 

Con un futuro che sembra prospettare un numero di sfollati sempre in crescita, anche a causa del cambiamento climatico, speriamo tutti che i desideri dei nostri ragazzi si possano realizzare presto e che ogni rifugiato possa ricevere un supporto adeguato. 

Il nostro mondo ideale, e quello di cui abbiamo bisogno, è un mondo in grado di garantire speranza e futuro ai ragazzi rifugiati e a tutti I bambini dimenticati.

Nella scuola di Samos in Grecia abbiamo da tempo avviato un percorso didattico di alta qualità e sulla stessa scia abbiamo avviato la nostra seconda scuola a Gaziantep, in Turchia. E a breve la famiglia di Still I Rise si allargherà ulteriormente, con l’apertura delle nuove scuole in Siria e in Kenya. Perché crediamo nel potere trasformativo dell'istruzione, nella sua capacità di dare una nuova possibilità e una speranza per il futuro ai giovani profughi, orfani, apolidi e dimenticati i cui diritti sono stati negati per troppo tempo.

 

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