Al Ministero per la Migrazione e Asilo, Notis Mitarachis
Al Ministro Alternativo per la Migrazione e Politiche di Asilo, Giorgos Koumoutsakos
Al Ministro per la Protezione Civile, Michalis Chrisochoidis
Le organizzazioni firmatarie richiedono chiarimenti ai Ministeri Greci della Sanità, della Protezione civile, della Migrazione e dell'Asilo in merito all'estensione delle misure restrittive poste in tutti i centri di accoglienza e identificazione delle isole e in alcuni campi continentali, fino al 5 luglio 2020.
Mentre la Grecia è in procinto di uscire dal lockdown, non deve voltare le spalle ai suoi principi umanitari. Dal 4 maggio, le restrizioni sono state gradualmente eliminate in gran parte della società greca, inclusi negozi, bar, scuole e spiagge. Il 15 giugno, la Grecia ha riaperto i suoi confini ai turisti stranieri. Nel frattempo, le restrizioni imposte alle 30.695 persone che vivono negli hotspot e in alcuni campi sulla terraferma sono state estese senza adeguata giustificazione.
Siamo estremamente preoccupati del fatto che l'assenza di prove sufficienti a giustificare restrizioni più forti nei campi rispetto a qualsiasi altra parte del paese equivalga a violare la legge europea in materia di detenzione, in particolare la Direttiva UE sulla Protezione Internazionale (art. 8, legge 2013/33). Piuttosto che proteggerli, questo lockdown prolungato sta provocando innumerevoli conseguenze fisiche e psicologiche ai residenti nei campi, che continuano a soffrire in condizioni di sovraffollamento, con scarse strutture igieniche, assistenza medica insufficiente e totale mancanza di dispositivi di protezione individuale. Le misure restrittive hanno aumentato notevolmente le tensioni e gli episodi di violenza, in contrasto con l'articolo 17 della stessa direttiva citata. Nonostante il sostegno finanziario della Commissione europea, poco è stato fatto per migliorare queste pessime condizioni, unica misura logica per proteggere al meglio i residenti dal COVID-19.
Siamo estremamente preoccupati di vedere come sulle isole siano state imposte queste misure restrittive. Le forze di polizia elleniche sgomberano regolarmente le strade da tutti i richiedenti asilo ogni sera alle 19.00, compresi quelli che vivono in alloggi indipendenti e quindi preclusi dall’estensione delle restrizioni. Il modo in cui queste misure vengono arbitrariamente applicate appare indicativo di una profilazione razziale diffusa.
Infine, dobbiamo riconoscere l'impatto dannoso che queste misure restrittive hanno sulla capacità dei richiedenti asilo di accedere ai servizi di supporto a cui hanno diritto, durante la procedura di asilo. Nelle ultime settimane, i servizi di asilo hanno emesso migliaia di decisioni, tra cui molti rifiuti. A causa delle misure restrittive, molti richiedenti asilo non sono in grado di entrare in contatto con gli avvocati per presentare ricorso, mettendo a repentaglio il loro diritto di avviare questo procedimento fondamentale.
Pertanto, chiediamo di fornire chiarimenti immediati su quanto segue:
Rimaniamo a vostra disposizione per ulteriori informazioni.
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